Ammettiamolo quante di noi non hanno gioito quando la Lancôme ha riproposto, a 65 anni passati, a Isabella Rossellini, classe ’52 , di essere nuovamente la loro testimonial. Negli anni ’90, a 43 anni, fu licenziata perché considerata “troppo vecchia”

Isabella Rossellini

Fascino senza tempo di belle donne

E non è la sola, non dimentichiamo la bellissima Sharon Stone, Jessica Lange, Goldie Hawn, Susan Sarandon, Angelica Houston, Kim Basinger fino ad arrivare a Sigourney Weaver e Meryl Streep. Un esercito di testimonial di una certa età, donne affascinanti, artiste che ancora tengono il passo che sono riuscite a far passare il tempo su di loro senza stravolgere i tratti, ma armonizzando la loro bellezza con i segni del tempo che le ha ammorbidite ha dato valore aggiunto, ha sottolineato quello che di bello hanno dentro. Eppure i media continuano a propinarci il mito dell’eterna giovinezza, il poter vivere eternamente senza invecchiare, in un processo quasi di semidei.

Un ravvedimento mediatico è necessario

Attenzione, non lasciamoci ingannare dalle poche immagini di testimonial agées, spesso l’ostentazione di queste rughe mira a fare notizia, a rendere provocatorio il messaggio. La trasformazione della maturazione fisica, il percorso naturale dell’età adulta e la conseguente inevitabile vecchiaia non è vissuto come un percorso naturale, è un fatto esacrabile!

Chi vince?

Guardarsi allo specchio con serenità

E’ questo uno dei primi obiettivi da raggiungere, senza la preoccupazione di vedere il crescendo di rughe o i primi segni di decadenza. C’è un bombardamento mediatico eun sistema commerciale che fa della giovinezza e della bellezza il simbolo dell’apparire prima ancora che di essere. Un procrastinare in modo ossessivo la freschezza giovanile con rimedi artificiali sempre più invasivi per renderci fisicamente attraenti secondo modelli estetici dominanti, per un’idea artefatta che la nostra cultura si è fatta della vecchiaia.

 Grey Models, un’agenzia, nata in Gran Bretagna

La fondatrice Rebecca Valentine dedica la sua attività a promuovere prodotti con chi ha passato l’età della giovinezza ed è una persona come tutte le altre, che non ha fatto la modella o l’attore di professione. E’ convinta che il pubblico debba cambiare la propria percezione estetica. Da parte mia concordo con l’idea, per me è avvilente e ridicolo vedere la promozione di certi prodotti, come per esempio le creme di bellezza, affidata a modelle trentenni dalla pelle liscissima!

Una donna è per sempre

E in fatto di vestiti e di moda? Benvenuta Benedetta Barzini, oggi 76enne, prima modella italiana su Vogue, dove ha lavorato dal 1963 al ’69. Lei ancora continua a sfilare, rugosa, capelli grigi, occhi che saettano nell’animo. Gli stilisti dovrebbero valutare con maggiore attenzione il fatto che il nostro è un Paese dove quasi il 30% ha superato i sessant’anni e la capacità di spesa, in molti casi, è più elevata nella nostra fascia di età.

Benedetta Barzini

La Barzini afferma: “Non mi interessa la donna di 60 o 70 anni che si mantiene bene, mi interessano i problemi di fondo. La consapevolezza è fondamentale e non significa mettersi a fare battaglie rivoluzionarie. Finché le donne non si sveglieranno e non saranno veramente consapevoli del loro valore non cambierà nulla”

Voi che ne pensate?

Una cultura che chi ci vuole perennemente giovani, sempre belle, sorridenti con voluttuose bocche semiaperte. Il tempo è un fatto relativo! Grazie per i vostri commenti, la vostra opinione è preziosa, ridisegniamo insieme lo scenario della nostra età.

Un orologio un nemico senza tempo

Crediti foto e contenuti

Marie Clare

ELLE

Libero quotidiano

notizie.it

Il mito dell’eterna giovinezza

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